Cani e gatti fanno parte della nostra vita da tempo immemore. Negli anni sono diventati veri e propri membri della famiglia. Tuttavia, tra lavoro e impegni che ci costringono spesso a stare fuori casa per tante ore, diventa difficile dedicar loro le giuste attenzioni e cure.

Per non parlare di assenze prolungate per più giorni a causa di viaggi o vacanze. È qui che interviene il pet sitter. Una figura professionale nata negli Stati Uniti, ma ormai ampiamente diffusa anche in Italia.

Di cosa si occupa il pet sitter

Il pet sitter si occupa di accudire gli animali in assenza del legittimo proprietario. Esistono pet sitter specifici per cani e per gatti.
Il cat sitter è la persona che si occupa di accudire i gatti. Le sue mansioni sono principalmente riempire la ciotola di cibo, cambiare la lettiera ed eventualmente spazzolare il pelo dell’animale, oltre che naturalmente giocare con lui e intrattenerlo.
Il dog sitter si occupa invece di accudire i cani. Le sue mansioni sono talvolta più complesse. Vanno dal nutrirlo, a portarlo a fare le passeggiate al parco e possono spingersi anche alla somministrazione di terapie, laddove richiesto. Dovrà inoltre farlo giocare e segnalare ai proprietari ogni evento significativo della giornata, quali malesseri o comportamenti anomali come l’abbaiare di continuo.

dog sitter

Può essere utile per il pet sitter stipulare un’assicurazione per tutelarsi in caso di danni a terzi o di incidenti che potrebbero verificarsi quando il cane è sotto la sua custodia temporanea.
Il pet sitter può lavorare sia a casa sua che a domicilio e di solito si stabilisce una paga oraria.
Non occorrono particolari qualifiche per svolgere questo lavoro, ma sicuramente, nel caso dei dog sitter, è preferibile avere frequentato corsi di addestramento per cani o corsi per educatori cinofili riconosciuti.

Pet sitter: quando e come aprire partita IVA

Innanzitutto, bisogna prima capire se si tratta di un lavoro occasionale o abituale.

In quest’ultimo caso, sarà necessario essere titolari di partita IVA ed emettere regolare fattura. Diversamente, si può pensare di svolgere questa attività rilasciando una semplice ricevuta, purché si tratti di una collaborazione di tipo occasionale (ovvero che non duri più di 30 giorni per anno solare per singolo cliente).

Aprire partita IVA è un’operazione semplice e gratuita, da svolgere telematicamente mediante un apposito modulo (Modello AA9/12) scaricabile da internet. Per questa professione esiste un codice ATECO specifico per i servizi di cura degli animali da compagnia (96.09.04), di cui fanno parte:

– pensione, toelettatura, addestramento, custodia di animali da compagnia
– canili
– dog sitter
– accalappiacani

Quale regime fiscale scegliere

Il regime forfettario è sicuramente la scelta più adatta, se non si supera un fatturato annuo di 65.000 euro. Prevede diverse agevolazioni fiscali:

– Franchigia IVA. Questo è l’ideale poiché, non dovendo applicare l’Iva al 22%, si potrà facilmente sbaragliare la concorrenza offrendo servizi con tariffe calmierate. Senza contare che non si sarà tenuti ad inviare lo spesometro all’agenzia delle entrate.

– Nessun obbligo di fatturazione elettronica.

– Esenzione dalle addizionali comunali e regionali, come l’IRAP (imposta regionale per l’esercizio abituale di una attività autonoma).

– Tassazione bassa. La tassazione è la più bassa in Italia ed è del 5% per i primi cinque anni. Successivamente passa al 15% sul reddito imponibile. Molto importante, per aver diritto alla tassazione sostitutiva del 5%, assicurarsi di non aver svolto la medesima attività né in forma associata, né familiare nei tre anni precedenti e di non proseguire un’attività già svolta in precedenza da dipendente o come impresa familiare. Inoltre, in caso di partita IVA aperta già da qualche anno, si applicherà il 5% per gli anni che mancano al raggiungimento del primo quinquennio.

– Non occorre presentare il resoconto delle spese sostenute. Lo Stato le deduce dal coefficiente di redditività: le imposte si applicano solo sul 67% del fatturato. Il resto verrà considerato dallo Stato come “costi forfettari” e pertanto considerato esente da imposte.

Sarà necessario iscriversi alla Gestione Separata INPS per poter versare regolarmente i contributi. La percentuale è del 25,98% sul reddito lordo. È consigliabile, comunque, soprattutto all’inizio, farsi seguire da un commercialista per evitare di incappare in errori e scegliere adeguatamente la forma migliore per svolgere questa attività

Per approfondimenti, consulta la guida apertura partita iva aggiornata oppure potresti richiedere una consulenza gratuita ad una piattaforma online. Avrai la possibilità di parlare con un esperto dedicato a cui rivolgere dubbi e domande sulla gestione amministrativa e fiscale della tua partita iva e per ottenere tutte le altre info fiscali di cui hai bisogno per avviare la tua attività e diventare un pet sitter professionista in regola.