Tra tantissime persone che scelgono di tenere un cane o un gatto, c’è anche chi fa una scelta un po’ meno tradizionale e opta per le tartarughe di terra (il cui nome scientifico è Testudo Hermanni), animali bellissimi che occorre imparare ad accudire al meglio affinché vivano in salute e a lungo anche in un ambiente domestico.

Innanzi tutto è bene specificare che le testuggini possono essere acquistate da allevatori specializzati, nei negozi di animali oppure nelle fiere dedicate; il loro prezzo può oscillare tra i 100 e i 500 euro in media, a seconda di dove si decide di acquistarle e soprattutto in base alle dimensioni e alle caratteristiche fisiche dell’animale.

È fondamentale anche richiedere al venditore una certificazione che attesti il fatto che la tartaruga non appartenga a una specie protetta e che la sua origine è legale.

Si tratta di documenti obbligatori che il venditore dovrebbe rilasciare spontaneamente; in caso contrario, è compito dell’acquirente richiederli espressamente.

Prima di comprare una tartaruga inoltre, occorre studiare e informarsi su come curarle al meglio, conoscendo lo stile di vita ideale di questi antichi animali per evitare di incorrere in errori che potrebbero danneggiarne la salute.

Sicuramente una prima cosa da conoscere è l’alimentazione, che dovrà essere varia ed equilibrata, tenendo conto che siamo di fronte ad animali vegetariani, che prediligono erba – che potrà facilmente procurarsi in giardino – e verdure come insalata, cavolfiori e radicchio, ma anche frutta tagliata a pezzi.

 

In alternativa esistono in commercio anche specifici alimenti già pronti adatti all’alimentazione delle tartarughe, per esempio sul sito Casapetsrl, in grado di garantire un corretto ed equilibrato pasto.

Assieme al cibo, naturalmente, è bene lasciare a disposizione dell’animale sempre acqua fresca in abbondanza, alla quale dovrà poter accedere in qualsiasi momento. Bisogna inoltre sapere che esistono degli alimenti assolutamente vietati, tra i quali la carne (che invece è alla base dell’alimentazione delle tartarughe d’acqua), così come il cibo per cani e gatti, i legumi e i dolci in generale.

Per quanto riguarda l’ambiente in cui dovrà vivere la tartaruga, è opportuno specificare che sarebbe decisamente meglio evitare balconi, molto pericolosi per le tartarughe, e appartamenti totalmente chiusi che priverebbero l’animale degli spazi aperti di cui ha bisogno e facendo sicuramente risentire della mancanza del contatto con la terra.

L’habitat naturale della maggior parte delle testuggini che vivono vicino a noi è la macchia mediterranea, e per questo l’animale predilige il clima mite e temperato: evitiamo di esporlo a temperature rigide, che ne comprometterebbero la salute.

Insomma, la conclusione è che sarebbe meglio disporre di un giardino piuttosto ampio in cui far vivere la tartaruga, che inoltre deve essere delimitato e messo in sicurezza in modo che l’animale possa accedervi e muoversi liberamente senza correre pericoli.

È bene sapere che anche se le tartarughe di terra sono animali lenti, amano muoversi e necessitano dello spazio necessario per farlo. Detto questo, l’area dedicata alla tartaruga deve essere ben illuminata, con ampi spazi soleggiati, ma ha bisogno anche di zone d’ombra in cui ripararsi quando il sole è troppo forte; questi spazi saranno anche quelli in cui l’animale sceglierà di dormire.

Fondamentale è anche proteggere l’animale da eventuali predatori come cani, uccelli, gatti e roditori.

Pur essendo un animale di terra, le testuggini gradiscono la presenza di piccoli laghetti, bassi e sicuri, in cui avvicinarsi senza correre il rischio di andare a fondo.

Una nota da conoscere prima di avere a che fare con questi animali, è che essi non sono in grado di contraddistinguere il vuoto, che viene spesso scambiato per uno specchio d’acqua. Bisogna quindi evitare che possano accedere ad altezze dalle quali, con tutta probabilità, potrebbero cadere.

Per finire, parlando di tartarughe di terra è importante fare una menzione anche al periodo del letargo, che inizia durante i mesi invernali e dura per circa 20 settimane. Si tratta di un periodo di tempo in cui, a differenza di quello che si potrebbe pensare, questi animali necessitano di cure particolari: non potranno rimanere in giardino, esposte alle rigide temperature invernali, ma al contrario dovranno poter riposare in un luogo chiuso e riparato dalla temperatura che si aggiri tra i 5°C e gli 11°C (una cantina potrebbe essere l’ideale). Inoltre la tartaruga non deve più mangiare nel periodo immediatamente precedente al letargo, perché stomaco e intestino devono essere vuoti durante tutto quel periodo.

È importante riporre l’animale su un giaciglio riparato e ricco di terra, nella quale la testuggine possa nascondersi, ma non dovranno mancare anche paglia e foglie. La tartaruga, finito il letargo, si sveglierà tra aprile e marzo e dovrà poter accedere nuovamente al giardino.